Cure eseguite anche in modo eccellente non possono ridonare un sorriso sano e stabile se le cause che hanno portato alla sua alterazione non vengono individuate ed eliminate. 
Un dente ben curato o un impianto che ha sostituito un dente potranno comunque ammalarsi se permarranno inalterate le cause della malattia.  

I denti si perdono per due cause: la prima è la carie, patologia nota a tutti, trattandosi di una distruzione del dente che spesso causa dolore anche intenso, mentre la seconda, più subdola, è la malattia parodontale. Questa seconda causa è poco sintomatica e dà evidenza di sé solo quando è molto avanzata e complicata, divenendo allora nota ai più come piorrea.

Curare queste malattie è molto costoso quando non si riesce a intervenire per tempo e la maggior parte delle persone, non riuscendo a sostenere i costi necessari, non può permettersi di rivolgersi al dentista

La prevenzione è un insieme di attività che hanno il fine prioritario di promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di malattie.

 

TUTTI I GRADI DELLA PREVENZIONE

Si distinguono tre livelli di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria.

Prevenzione Primaria

Ha il suo campo d’azione sul soggetto sano e si propone di mantenere le condizioni di benessere e di evitare la comparsa di malattie. È un insieme di interventi che, attraverso il potenziamento dei fattori utili alla salute e la correzione dei fattori causali delle malattie, tendono al conseguimento di uno stato di salute stabile nel tempo.

Prevenzione Secondaria

La Prevenzione Secondaria interviene su soggetti già ammalati, anche se in uno stadio iniziale. Rappresenta un intervento di secondo livello che, mediante la diagnosi precoce di malattia, in fase ancora asintomatica, mira a ottenere la guarigione o comunque a limitarne la progressione. Consente l’identificazione di una malattia o di una condizione di particolare rischio seguita da un immediato intervento terapeutico efficace, atto a interromperne o rallentarne il decorso.

Prevenzione Terziaria

La Prevenzione Terziaria fa riferimento a tutte le azioni volte al controllo e contenimento degli esiti più complessi di una patologia. Consiste nell’accurato controllo clinico-terapeutico di malattie ad andamento cronico o irreversibili, e ha come obiettivo quello di evitare o comunque limitare la comparsa sia di complicazioni tardive che di esiti invalidanti. Con prevenzione terziaria si intende anche la gestione dei deficit e delle disabilità funzionali conseguenti a uno stato patologico o disfunzionale.

 

LA PREVENZIONE IN ODONTOIATRIA

Prevenzione Primaria si basa su di una visita e sull’analisi di due piccole radiografie endorali chiamate bite wings.

Prevenzione Secondaria

Nel caso in cui un paziente si presenti con carie inziali e/o dei riassorbimenti ossei moderati, è possibile intervenire curando i denti precocemente nel modo meno invasivo possibile e, agendo sulla riduzione dei fattori di rischio, mantenerli sani nel tempo.

Prevenzione Terziaria

Nel caso in cui una persona si presenti con numerose carie, anche destruenti o riassorbimenti ossei avanzati è necessario completare la diagnosi con approfondimenti radiografici e poi trovare insieme al paziente la cura più adatta alla sua situazione, ai suoi desideri e alle sue disponibilità, per limitare deficit funzionali ed estetici.

 

Nei primi anni di vita un’alimentazione equilibrata e dei genitori che seguono e assistono l’igiene orale del bambino sono sufficienti a garantire la salute orale.

Dai 3 anni in poi, per completare la diagnosi possono essere necessari approfondimenti radiografici.

Nel caso in cui una persona si presenti con numerose carie, anche destruenti o con riassorbimenti ossei avanzati, l’indagine radiologica diventa fondamentale per stabilire il piano di cura più adatto alla situazione, ai desideri del paziente e alle sue disponibilità economiche.

In modo semplice e poco invasivo, è possibile valutare il grado di resistenza o di fragilità di ogni paziente e definire la cura migliore per limitare il deficit estetico e funzionale.

A seconda dell’età in cui questi controlli vengono effettuati, il soggetto potrà essere:

  • carioresistente con denti che non presentano alterazioni dello smalto nemmeno iniziali
  • moderatamente cariorecettivo con alcuni denti che presentano alterazioni dello smalto e alcune carie evidenti
  • cariorecettivo con numerosi denti cariati
  • parodontopatico per la presenza di riassorbimenti ossei più o meno evidenti
  • combinazioni della situazione 4 con una delle precedenti

 

A parte la prima situazione, per tutte le altre sarà davvero importantissimo trarre vantaggio dalla prevenzione secondaria.